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Niente bambini russi negli Usa: Putin firmerà la legge contro le adozioni americane in Russia

Posted on 27 dicembre 2012

Il Presidente Putin ha dissipato ogni dubbio riguardo il suo supporto alla legge che impedirà ai cittadini americani di adottare bambini russi: “non vedo ragioni per non firmarla” – ha dichiarato. La legge è stata proposta venerdì scorso e ha ricevuto pieno supporto dal Consiglio della Federazione, la Camera alta del Parlamento, che la ha votata all’unanimità.

Secondo il New York Times, nel 2011 gli Stati Uniti avrebbero adottato 1.000 bambini russi, 45.000 dal 1999 ad oggi.

Il capro espiatorio ufficiale è il caso Dima Yakovlev (da cui la legge prende il nome), il bimbo russo adottato da genitori americani, deceduto dopo aver trascorso ore abbandonato al sole, in un’auto surriscaldata. In un altro caso una donna del Tennessee aveva rispedito da solo su un volo di ritorno in Russia il figlio adottivo di 7 anni.

Ma come hanno affermato i legali russi mercoledì scorso, la legge è una rappresaglia del Cremlino in risposta a una misura statunitense che il Presidente Obama dovrebbe firmare in questo mese, in cui si vieta ai cittadini russi accusati di violazione di diritti umani di entrare in America e di possedervi beni e immobili. La legge è intitolata all’avvocato Sergei L Magnitsky, morto tre anni fa in un carcere russo dopo aver sostenuto William F. Browder in un eclatante caso di corruzione delle autorità russe.

Gli stessi legali hanno inoltre affermato che i 650.000 bambini russi che vivono senza la supervisione dei genitori devono essere presi in cura dal Paese in cui sono nati e da nessun altro. Un altro motivo addotto in supporto al divieto sarebbe il business che gira intorno alle adozioni e che, secondo il Commisario per i diritti dei minori, Pavel Astakhov, ammonterebbe a 1.5 miliardi di dollari.

Già a settembre, la Russia aveva dato un alt alla campagna di aiuti di USAID (United State Agency for International Development), la maggiore agenzia statunitense di ‘sviluppo internazionale’, che da oltre vent’anni sosteneva ONG russe per i diritti (fra le quali l’unico gruppo di monitoraggio elettorale esistente in Russia, Golos) che ora si ritroveranno con un budget decisamente ristretto.

La legge Yakovlev rimane comunque in violazione sia del diritto internazionale, prima fra tutti la Convenzione dei Diritti dell’Infanzia (1990) sia di un trattato bilaterale fra Russia e Usa, entrato in vigore il 1° novembre scorso che esortava ad un rinnovato impegno nella supervisione delle adozioni fra i due paesi. Il ministro degli Esteri, Sergey V. Lavrov, che ha contribuito in prima persona al trattato, è stato uno fra i critici del recente divieto, insieme al Vice Primo Ministro per gli Affari Sociali, Olga Golodets, che ha ricordato come questa costituirebbe anche una violazione dellle norme nazionali.




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